Alessio Valentino
Welcome to our Home on wheels
Il fascino delle Terre sconosciute mi ha sempre stregato, luoghi dove l’essere umano non ha mai messo piede, il mistero di cosa ci sia dopo l’orizzonte o cosa ci sia oltre l’oceano.
Se dovessi pensare ad un periodo storico in cui mi piacerebbe rivivere, uno tra i tanti sarebbe la cosiddetta “Età della Vela”. Approssimativamente dal XV al XVIII secolo, periodo in cui i marinai Europei salpavano con i loro Velieri verso Orizzonti sconosciuti di tutto il mondo esplorando terre lontane e dimenticate e riscrivendo le mappe geografiche che fino ad allora erano limitate, approssimative ed incomplete.

Le pagine di un vecchio atlante con confini incerti e spazi ancora da scoprire mi rapiscono e
in un mondo odierno in cui tutto è conosciuto, tutto è fruibile dal palmo della mano e dove gran parte degli spazi, che fino a qualche secolo fa erano incontaminati, stanno subendo una continua ed esponenziale urbanizzazione, la mia attenzione ricade inevitabilmente su quelle terre dove ancora la Natura predomina, dove c’è ancora da scoprire e farsi affascinare dalla sua bellezza.
E così, proprio come una piantina che per poter crescere ha bisogna di un vaso più grande, abbiamo deciso di allargare i nostri confini,di uscire da quel vaso che ormai ci stava stretto e di costruire il nostro Veliero per lanciarci in un’avventura oltre Oceano.
Non avevamo molti fondi a disposizione e dopo qualche riflessione abbiamo capito che avremmo dovuto spendere il meno possibile per trovare un furgone economico, magari un po’ datato ma affidabile, che diventasse la tela bianca sulla quale costruire quella che sarebbe diventata la nostra vera e propria casa per i prossimi anni.. Ancora non sapevamo dove ci avrebbe effettivamente portato..

La voglia di costruire qualcosa di nostro e unico era tanta, ma nessuno dei due aveva conoscenze tali da poter effettivamente concretizzare tutto ciò, così i primi mesi li abbiamo passati sui libri a studiare le basi di elettricità e idraulica per poter progettare gli impianti necessari alle nostre esigenze.
Abbiamo scelto di fare i lavori interamente con le nostre mani perché in vista di un lungo
viaggio dovevamo avere le competenze tali da poter sistemare e metter mano agli impianti in caso di necessità.
Dopo aver messo su carta tanti disegni sulla quale avremmo poi sviluppato gli interni, siamo partiti con i lavori continuando a modificare continuamente il progetto in modo da trovare la giusta combinazione per avere una zona abitabile non claustrofobica, dove ogni singolo mobile, tavolo o letto avesse una doppia funzionalità e ottimizzando qualsiasi spazio, rendendo accogliente un ambiente di appena 6m².
Il tempo vola, è passato già più di un mese da quando siamo partiti e ora ci troviamo nelle praterie nel centro Canada, tra Manitoba e Saskatchewan. Ci stiamo preparando ad affrontare le strade tra le montagne dell nord-ovest e obbligati a sostare qualche giorno approfittiamo per presentarvi ufficialmente il nostro Veliero.

L’impianto elettrico è pensato per essere interamente autosufficiente, grazie ai pannelli solari possiamo cucinare usando fornelli a induzione e scaldare l’acqua per una doccia calda evitando così campeggi o impianti a gas, riducendo sia costi che emissioni e permettendoci di sostare la notte ovunque vogliamo in Natura.
Il resto del tetto è il “rooftop” per mangiare,leggere o prendere il sole sul tetto.
Il letto oltre a custodire gli impianti, può diventare un comodo tavolo per lavorare, dipingere e accogliere eventuali ospiti.
Ma avere un unico tavolo e rifare il letto ad ogni pasto è scomodo ed è una perdita di tempo quindi abbiamo aggiunto un tavolino che utilizziamo quotidianamente per colazione, pranzo e cena, che richiuso diventa un comodo divanetto dove rilassarsi e leggere un libro.

Essendo pensato per un viaggio lungo la doccia per noi non poteva mancare così abbiamo ricavato dietro al sedile di guida un vero e proprio box con le misure di una doccia di casa.

La cucina anche ha un piano di lavoro di dimensioni casalinghe, e, con piano a induzione, frigo e lavandino quasi non sembra di cucinare in un furgone.
Il resto degli spazi come i pensili sopra la cucina e l’armadio sopra la cabina di guida sono stive per i vestiti, attrezzature e cambi stagionali.
È stato un lavoro che ci ha tenuti occupati per più di un anno richiedendo molti sacrifici e sudore. E anche se nessuno dei due aveva la minima preparazione per realizzarlo, insieme siamo riusciti a toglierci questa enorme soddisfazione che è stato il primo traguardo per permetterci di vivere la vita che volevamo.
“Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto devi far qualcosa che non hai mai fatto”