Se provo a pensare a quanti posti hanno preso il nome di “fine del mondo” me ne vengono in mente diversi.
Se chiudo gli occhi e mi lascio guidare dall’immaginazione sento un forte vento alle mie spalle, una scogliera a picco sull'oceano e grosse onde a perdita d’occhio fino a confondersi ad una indefinita linea dell'orizzonte lontana.
Gaspésie (un antico nome che nella lingua nativa sembra significare proprio “dove la terra finisce”) è una penisola dominata da laghi, fiumi e vaste foreste che finiscono laddove inizia l’oceano con inaccessibili scogliere erose dal tempo.
Le distanze sono notevoli, i piccoli centri abitati prevalentemente di pescatori sono concentrati sulla costa lasciando così spazio alla Natura che a pochi passi da noi vive indisturbata.
Abbiamo trascorso diversi giorni nell’entroterra, incontrando tanti animali da perderne il conto, dove le tracce e i rumori dei passi tra la vegetazione si sono concretizzati in preziosi scambi di sguardi tra le fronde di un bosco fitto e buio.
Nei giorni successivi abbiamo costeggiato l’intera penisola, il mare ci ha accompagnato sulla destra, risalendo controcorrente il percorso delle acque che delineano le coste del nord arrivando così nella foce del fiume San Lorenzo.
Poco prima che il sole calasse ci siamo fermati nei pressi di una spiaggia circondati da foche e da un tramonto dai colori pastello, salutando così l’oceano che rivedremo soltanto tra qualche mese dall’altra parte del continente.
un abbraccio,
Ale e Cri